Assistenza e rappresentanza dell’azienda nelle vertenze extragiudiziale

Affrontare un processo in caso di malinteso col proprio dipendente non sempre è piacevole, per questo motivo si procede celermente con conciliazioni e arbitrati.

Perché conviene la conciliazione giudiziale?

La conciliazione giudiziale è un tentativo da parte di una delle controparti di riconciliarsi evitando di intercedere per via giudiziaria. La conciliazione può avvenire in diverse sedi, come quella amministrativa, presso una direzione territoriale del lavoro (DTL), sindacale o commissione di certificazione, e richiede circa un mese di tempo.

Qualora la conciliazione, passato il tempo massimo, non ottenga alcuna risposta o esito positivo, è possibile rivolgersi ad un’autorità giudiziaria. L’arbitrato invece da spazio ad un terzo per risolvere la controversia, sia che sia già avviata una conciliazione, sia al termine del tentativo di conciliazione qualora non si fosse raggiunto un accordo. Il datore e il lavoratore possono anche stipulare al momento della firma del contratto di lavoro, un accordo che preveda un “arbitro” e non un giudice in caso di controversia lavorativa.

In caso di controversia lavorativa è sempre consigliato di procedere tramite conciliazione e/o arbitrato, per evitare che le tempistiche in caso di processo si dilunghino oltremodo, e per evitare dispendio economico eccessivo.

La conciliazione semplifica di gran lunga i tempi ed inoltre consente al datore/azienda e ai dipendenti di rimanere in buoni rapporti per una qualsivoglia futura ricontrattazione lavorativa.

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